Un porto per Roma capitale

La nostra proposta per Roma capitale, una nuova portualità romana

 

Ho deciso di scrivere questa breve memoria per gli amici Ambientalisti Liberal per descrivere la proposta che ho fatto insieme all’Associazione Culturale “Civiltà Nova” di Ostia Antica per proporre alla città questo obiettivo per il prossimo EXPO 2030. Un obiettivo che recupera una consapevolezza, colpevolmente, dimenticata da decenni ovvero che Roma è una città sul mare attraverso il Tevere ed in quanto tale, deve poter essere di nuovo raggiunta anche dal mare, come lo era due millenni fa con il grande complesso portuale di Claudio e Traiano (140 ettari di bacino) e la città di Portus, oggi Fiumicino, così come lo è oggi dalla ferrovia e dal cielo.

Questo tema non è un idea attuale, ma è iniziato con la visione del grande Petroselli che fece riaffiorare a Roma questa grande consapevolezza sull’importanza per la nostra città delle sue vie d’acqua e del Litorale, promuovendo addirittura un Ufficio Speciale Tevere e Litorale che elaborò due progetti fondamentali: il Progetto Tevere ’82 e il Progetto Litorale ’83 coordinati dall’arch. Bernardo Rossi Doria e dall’arch. Franco Finzi che rappresentano finora l’ultimo ragionamento urbanistico complessivo sulla costa romana.

Flower Island – Cina

Uno stimolo urbanistico e culturale che richiamò subito l’intervento del mondo ambientalista italiano per tutelare gli straordinari valori storici e naturali ivi presenti, come le grandi Pinete di Castel Fusano e Fregene, i siti archeologici di Ostia e dell’antico Porto di Roma (Portus), con la centro le foci del Tevere che poi si concretizzò con la proposta del Parco del Litorale Romano di Antonio Cederna (Presidente della Sezione Romana di Italia Nostra). Un impegno che dopo una serie d’iniziative culturali e manifestazioni, compresa la realizzazione di uno dei più grandi progetti di Educazione Ambientale in Italia (Il Parco del Litorale Romano, bene ambiente per la città) che coinvolse (1993-96) tutte le scuole di ogni ordine e grado della costa romana, da Fregene ad Ostia Lido, inventati e poi gestiti da chi scrive per Italia Nostra e che premise la nascita della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano (D.M. 29/03/1986), la più grande d’Italia.

Ora, dopo quasi quattro decenni, il tema della portualità romana è finalmente ritornato attuale, grazie al concreto intervento di due grandi compagnie di navigazione turistiche, la Royal Caribbean che si aggiudicata la concessione demaniale (99 anni) dell’incompiuto porto di Fiumicino (lato Fiumara-ex Faro), per completarlo e per fare a Fiumicino uno scalo adatto anche alle sue navi da crociera ed infine, l’investimento della MSC che insieme a Lufthansa entrerà nel capitale di ITA Airways, per recuperare la defunta Alitalia. Due interventi che rendono di nuovo attuale il sogno di tanti romani, intellettuali e Sindaci, come il compianto Giancarlo Bozzetto (Sindaco Fiumicino 1994-2003), di avere a Roma un approdo turistico che permetterà di offrire al mondo un “polo aereo – navale”, degno di una città universale come Roma.

Un intervento di compagnie di navigazione internazionali che conferma le potenzialità di una città, come Roma, che è al centro del Mediterraneo ovvero uno dei mari turisticamente più interessanti al mondo e che è raggiungibile, mediamente, con un’ora di volo da tutte le principali città europee. Un’opportunità economica e sociale che personaggi del nostro Paese hanno ribadito più volte, tra i quali citiamo non solo l’ex Sindaco di Fiumicino, ma anche Antonio Cederna che spesso ci ribadiva l’importanza mercantile dell’antica Roma che con il suo sistema portuale gli ha permesso di controllare tutto il Mediterraneo e di alimentare una città straordinariamente popolata (1, 5milioni di abitanti) come lo è stata la grande Roma imperiale.

Realizzare un porto sulla costa romana è stato sempre difficile e lo è tuttora, perché siamo davanti alle foci del Tevere che trasportavano e trasportano anche oggi grandi quantità di sabbie e limi che determinano fondali bassi e poco adatti per le navi di allora e ancor meno per quelle di oggi. Una caratteristica questa che richiede soluzioni non comuni, ma straordinarie, come ci ricordano con i loro studi gli amici dell’Associazione Culturale “Civiltà Nova” che ci hanno raccontato le difficoltà che incontrò Claudio nel fare un grande porto per Roma, poco più a nord di Ostia (42 d.C.) poi inaugurato Nerone (60 d.C.). Un’opera che fu poi completata da Traiano (117 d.C.) con la realizzazione dell’esagono che ancor oggi vediamo e del canale navigabile di Fiumicino (ancor oggi chiamata Fossa Traianea) che risolse in modo eccezionale l’approvvigionamento di acqua fresca per il grande bacino portuale (100 ettari) evitando così l’accumulo dei detriti nel bacino che avevano aggravato l’intervento iniziale di Claudio.

Ancor oggi, pensare di realizzare pescaggi importati (15-20 m) per far attraccare una nave da crociera lungo la costa, preoccupa, giustamente, tutti quelli che hanno lottato per la tutela di questo straordinario territorio che è il Litorale Romano e per la cui salvaguardia lo Stato è già intervenuto creando una vasta area protetta nazionale, meglio nota sotto il nome di Riserva Naturale Statale del Litorale Romano che, faticosamente, sta promuovendo la tutela e la valorizzazione del territorio di sua competenza con la collaborazione più o meno fattiva dei Comuni di Roma e Fiumicino.

Di tutto ciò molti di noi, sul Litorale Romano, ne siamo ben consapevoli, grazie alla profonda conoscenza del territorio e con questa profonda consapevolezza che propongo qui oggi al Commissario Amb.re Giampiero Massolo di “ridare a Roma una sua portualità per il prossimo Expo 2030” con una soluzione progettuale moderna, originale, sostenibile e degna della grande storia di Roma.

Una soluzione che prevede appunto “la realizzazione di una serie di isole da realizzarsi a largo della costa, fra Ostia e Fiumicino”, in modo tale da avere li l’attracco per le grandi navi, avendo a disposizione i fondali necessari e realizzando così anche un grande bacino di calma davanti la costa che aiuterebbe a trattenere quel poco di elemento solido che oggi il Tevere ancora trasporta, aiutando così a ridurre i fenomeni erosivi dovuti oggi anche alle necessarie escavazioni della foce di Fiumara per rendere agibile la portualità lungo il fiume.

Il loro posizionamento non dovrà essere casuale, ma frutto di un adeguato studio tecnico alla vasca navale, con il quale si potrà trovare la soluzione ottimale e realizzare così di nuovo una portualità efficiente come lo fu quella di Traiano che dal primo secolo d.C. arrivò ben oltre la caduta dell’Impero.

Per superare l’inevitabile aumento dei costi di questa soluzione, si propone “la creazione di un gruppo imprenditoriale internazionale” interessato ad investire in questa iniziativa turistica e culturale per realizzare, in ciascuno di questi isolotti, un proprio intervento, ad esempio, come un grande laboratorio marino (Università), l’istallazione di un Small Power Reactor (reattore nucleare a fissione di IV generazione) per produrre energia elettrica H24, un rigassificatore e quant’altro necessario a garantire la sostenibilità economica e ambientale dell’arcipelago. Non va dimenticato infine che oggi ad 1,5 miglia dalla costa ci sono già due approdi per lo scarico del greggio (R1 e R2). Con queste ed altre iniziative culturali e scientifiche possibili, si potrebbe ridurre minimizzare l’intervento pubblico, perchè pensiamo che il fascino universale che ancora emana Roma, sia capace di attirare investimenti seri e importanti da tutto il mondo.

Segue un’indicazione di massima di questa ipotesi progettuale per la realizzazione di una nuova portualità:

 

Elaborazione grafica Arch. Ernesto Giuffrè

L’Associazione “Ambientalisti Liberal”, con i suoi referenti locali, da sempre interessati allo sviluppo della Roma Metropolitana ed in particolare allo, “sviluppo sostenibile del Litorale Romano”, in quanto area logistica da sempre fondamentale della città, con questa proposta originale, propongono d’inserire questa nuova portualità romana nelle iniziative di EXPO 2030 di Roma. Un contributo serio e professionale rivolto a dare una soluzione seria ed efficace alla crocieristica e alla nautica romana e nazionale. Un contributo dovuto agli operatori del diporto romano e laziale che attendono da decenni approdi adeguati alle circa 10.000 barche che sono oggi in approdo fra Ostia e Fiumicino. Numeri che fanno di Roma già oggi il più importante porto da diporto del Mediterraneo che va però finalmente riconosciuto, adeguato e completato.

 

Roma 20/06/2022

Ing. Fausto Testaguzza

Comitato Scientifico Ambientalisti Liberal

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