In Italia serve una “rete di infrastrutture intermodali” per superare i problemi del traffico con una “mobilità pubblica sostenibile”

Partendo dal fatto che per noi Ambientalisti Liberal una città deve liberarsi dal traffico privato e non deve consumare o meglio urbanizzare il territorio, ma avviare al suo interno processi di rigenerazione, così come stanno già facendo tante altre città nel mondo, siamo arrivati alla convinzione che il servizio più stimolante e promettente per avviare quest’adeguamento delle nostre città agli standard di qualità della vita del III millennio, sia quello di dotarle di una “rete di servizi di mobilità pubblica”, moderna ed efficiente ed “interconnessa ed intermodale”, perché consentirebbe ai suoi abitanti di eliminare lo spreco sociale, economico e ambientale del traffico che oggi li affligge. Pensiamo solo a quello che sta facendo il traffico a Roma, la nostra capitale, che per questo motivo è tra gli ultimi posti nel mondo. Per raggiungere quest’importante obiettivo dovremmo avviare, il prima possibile, la progettazione di una rete integrata che garantisca una “mobilità pubblica a tutti”, con piste ciclabili (per bici e monopattini elettrici), di linee per autobus piccoli, elettrici e/o idrogeno, di tram ed anche di tratti di monorotaie leggere, tipo People Mover, a gestione automatica, tutte interconnesse fra loro e in grado di offrire ai residenti e/o ai visitatori delle nostre città, un servizio intermodale che funzioni durante tutte le 24 ore, in modo da garantire a tutti il “diritto alla mobilità individuale” senza l’ausilio di un mezzo privato, come invece accade oggi e, soprattutto, in sicurezza (vedi i monopattini che non possono andare dove vogliono ma devono circolare sulle piste ciclabili, per l’incolumità degli utenti e dei cittadini). Se saremo capaci di avviare il prima possibile questo genere di progettazione in tutte le città italiane, estese anche alle loro Aree Metropolitane, in città come Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, etc. otterremo molto velocemente i seguenti risultati:

  1. La diminuzione del traffico, mettendo in condizioni ogni famiglia di risparmiare un’auto (un recente studio della nostra Ass.ne Culturale “Civiltà Nova” del 2020, dimostra che si risparmiano circa 2.200 €/anno con una sola auto in meno per famiglia);
  2. Un forte stimolo alla “rigenerazione edilizia e urbana” del tessuto della città;
  3. Una profonda trasformazione delle “periferie”, rendendole più città;
  4. Un miglioramento considerevole della qualità di vita degli abitanti.

Questa nostra convinzione non deriva da un pensiero utopistico, ma dall’osservazione di quello che stanno già facendo su questi temi le maggiori metropoli nel mondo; da approfondimenti specifici portati avanti in questi anni, con studi e progetti in particolare su Roma, che ci hanno confermato come il servizio pubblico di mobilità sia quello che alla fine induce il maggior valore aggiunto, in questo caso immobiliare, stimolando così quel circolo virtuoso che può attivare la riqualificazione edilizia e il miglioramento della qualità urbana delle città, molto più delle premialità legate al solo metro cubo finora adottate, purtroppo, con scarso successo.

Se poi a queste considerazioni aggiungiamo il fatto che un servizio di mobilità pubblica efficiente agevola molto il “turismo cosiddetto lento e diffuso” in una città a forte attrattività turistica come ad esempio Roma, così come in altre città italiane, abbiamo a disposizione la possibilità di combattere quella forma turistica fino a poco fa dominante del “mordi e fuggi” sui torpedoni, consentendo al turista di non sottostare alle logiche speculative dei vari tour operator, ma di poter decidere tempi e modi per visitare tutta la città e i suoi innumerevoli tesori. Tesori che spesso sono sparsi anche nelle aree metropolitane, si pensi a quella romana e alle possibilità che si aprono potendo utilizzare una bicicletta, andare a piedi e/o con mezzi elettrici e/o idrogeno verde, ed invertire così quel circuito vizioso che finora ha creato molti disagi e inquinamento ai residenti. Noi Ambientalisti Liberal, riteniamo pertanto indispensabile l’avvio della pianificazione urbanistica della mobilità nelle nostre città, sopra indicata, da parte delle Istituzioni (Regioni, Aree Metropolitane e Comuni), magari facendo ricorso ai fondi Next Generation Eu per approvare i rispettivi piani del traffico evitando il più possibile lungaggini, nella consapevolezza di fare presto e bene. Avere questi piani approvati, significgerebbe che i Comuni potranno appaltare questi tracciati chiamando a realizzarli non più solo il pubblico, notoriamente con poche risorse disponibili, ma anche le risorse dei privati, coinvolgendoli nell’investimento con consorzi misti (pubblico-privati), con il meccanismo del Project Financing e/o nelle raccolte fondi con il Crowdfunding, facendo in modo però di lasciare alle Istituzioni il controllo del rispetto degli standard europei dei servizi resi, a garanzia della qualità degli stessi per il cittadino. Tutto ciò per avere nel prossimo quinquennio, nelle città italiane che vorranno intraprendere questo percorso, quella qualità urbana e sociale possibile con la realizzazione di una rete di servizi pubblici integrata di mobilità che abbiamo sopra indicato, fornendo ad ogni città quei “servizi entro i sempre più famosi 15 minuti” che stanno diventando sempre più uno standard di qualità irrinunciabile per le maggiori città nel mondo. Quanto detto finora è particolarmente vero per Roma, per la quale è sempre più necessario avviare una seria azione di recupero del degrado finora accumulato, chiamando tutti ad intervenire, anche lo Stato, per supportare la disastrata Amministrazione capitolina verso una sua rigenerazione e per avviare la pianificazione urbanistica della mobilità metropolitana. Solo una pianificazione preventiva sarà capace di dare alla città soluzioni moderne al problema del traffico che oggi l’avvelena, strangolando anche la sua economia. Come è noto infatti, l’economia romana non è fatta di industrie, ma fondamentalmente di servizi, turismo e cultura, per i quali avere una mobilità pubblica sostenibile è e sarà sempre più vitale. Pertanto, occorre investire il prima possibile nella progettazione di questi servizi di mobilità, sollecitando anche iniziative private, con progetti di fattibilità finalizzati da parte di gruppi imprenditoriali interessati ad offrire questi servizi, consapevoli che essi possono diventare operativi una volta approvati dalle Istituzioni (vedi nuovo Cod. Appalti) con tempistiche garantite.

Gli Ambientalisti Liberal sollecitano pertanto queste procedure perché rappresentano, per le città italiane uniche al mondo per attrattiva turistica, uno dei migliori investimenti “privati e pubblici” per le nostre future generazioni, tutto questo in linea con le finalità dei fondi Next Generation Eu, che come ben sappiamo non sono infiniti ma indicano una direzione da seguire.

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